Feijóo, disposto a mantenere il ritmo e paralizzare la Commissione dopo l’accordo con Weber per spodestare Ribera | Spagna
Il PP è disposto a tenere testa al PSOE e alla presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, paralizzando la costituzione del nuovo esecutivo europeo per almeno altri quindici giorni pur di spodestare la socialista Teresa Ribera come futura vicepresidente del la Commissione e il Commissario per la Concorrenza e le Politiche Green. Fonti del gabinetto del leader del PP, Alberto Núñez Feijóo, assicurano che non toglieranno in ogni caso il veto al candidato di Pedro Sánchez, anche se ciò implica la paralisi della squadra di Von der Leyen almeno fino al prossimo 27 novembre, quando dovrebbe essere votato al Parlamento europeo, con la situazione internazionale precipitata nell’instabilità dopo la vittoria di Donald Trump. Il PP di Feijóo è consapevole della battaglia che ha lanciato alla fine contro il conservatore tedesco, che appartiene al suo stesso partito, con l’aiuto dell’attuale leader del Partito popolare europeo, Manfred Weber, anche se ammette di non sapere chi vincerà. Esso. Feijóo ha concordato con Weber lunedì mattina di bloccare Ribera in una conferenza con gli eurodeputati spagnoli Esteban González Pons e Dolors Montserrat, secondo fonti popolari, e finora il leader del PP europeo sostiene la strategia del PP spagnolo, che cerca di indossare abbattere il governo di Pedro Sánchez cercando di ritenerlo corresponsabile della tragedia di Dana.
Non è lui Modello Canetedicono a Genova, ma il Modello Macron quella che stanno portando avanti con la manovra contro Ribera. La loro intenzione cioè non è solo un voto negativo, ma anche un voto irrilevante contro il candidato spagnolo, come accadde nel 2014. Il PSOE, allora all’opposizione, votò contro l’ex ministro popolare Arias Cañete come commissario (dopo qualche sessista dichiarazioni di questo contro la sua rivale socialista Elena Valenciano), anche se alla fine è stato eletto. Lo scopo del PP di Feijóo è che Ribera assomigli a Thierry Breton, il commissario francese su proposta di Emmanuel Macron che ha dovuto dimettersi lo scorso settembre costretto da Von der Leyen. La differenza con la candidata spagnola è che, mentre nel caso di Breton era nota la sua disarmonia con il presidente della Commissione, Ribera gode dell’appoggio del conservatore tedesco, che l’ha scelta come sua numero due, e l’ha confermata sua supporto questo mercoledì. Ma il processo elettorale della nuova Commissione si è intrecciato con la guerra lanciata dal PP contro il candidato spagnolo, per cui ora tutto è in aria.
La direzione di Feijóo riconosce che il presidente della Commissione sta cercando di convincere il Pp europeo ad accettare Ribera e che il patto che avevano raggiunto le tre famiglie, i conservatori del Ppe, i socialdemocratici ed i liberali, non va sprecato. “La von der Leyen ha altre priorità, vuole un Governo il prima possibile”, ammettono fonti di Genova. Ma il loro compito, sostengono, è un altro, logorare il governo di Pedro Sánchez, e il candidato spagnolo alla vicepresidenza della Commissione è lo strumento per riuscirci. La squadra del leader del PP è molto soddisfatta di essere riuscita a rinviare questa settimana il voto di sei vicepresidenti e di un commissario per il suo veto su Ribera, e si prepara, con l’aiuto di Weber, a mantenere l’ordine. Almeno, secondo fonti della leadership popolare, fino al 27 novembre, quando si dovrebbe votare al completo l’intera squadra della nuova Commissione, anche se per questo l’accordo avrebbe dovuto essere sbloccato la settimana precedente. In ogni caso, il PP ammette di non sapere come andrà a finire. Feijóo ha riconosciuto questa settimana al Congresso che “in nessun caso” il PP spagnolo ha il potere di impedirle di essere eletta commissaria.
La strategia del Pp è stata lanciata lunedì scorso, quando alle 13,30 Weber si è collegato a una conferenza con Feijóo e i suoi due scudieri a Bruxelles, González Pons e Montserrat, e ha accettato di difendere la posizione del Pp spagnolo davanti a Von der Leyen. Nello stesso tempo, nella sede del PP in via Génova a Madrid, si tenne la conferenza stampa dopo il comitato direttivo, nella quale il portavoce del partito, Borja Sémper, ancora ignaro di ciò che era stato concordato con il leader del PPE, difese che “Non era opportuno” mettere in discussione la gestione di Ribera nella tragedia di Dana per “non avvelenare ulteriormente la politica”. Il giorno dopo, con l’approvazione della sua manovra da parte del tedesco, Feijóo ha attaccato in televisione la candidata socialista, accusandola di un comportamento “deplorevole” nella catastrofe.
Il passo successivo di Feijóo, questo mercoledì, è stato quello di chiedere direttamente a Pedro Sánchez di ritirare la candidatura di Ribera alla Commissione europea e proporre un altro candidato alternativo a cui il PP “non si sarebbe opposto”. I più popolari vogliono che sia Luis Planas, ministro dell’Agricoltura. “La Commissione europea non può nascondere i problemi politici e forse giudiziari del candidato”, ha sottolineato il leader del PP a proposito di Ribera, suggerendo che il vicepresidente spagnolo dovrà rispondere alla giustizia della tragedia di Valencia. I popolari vogliono che Ribera si assuma la responsabilità politica della catastrofe, che potrebbe trasformarsi in un boomerang e costringerli a rinunciare al loro barone Carlos Mazón. Génova sostiene che non chiede a Ribera di dimettersi da vicepresidente spagnolo, ma piuttosto che “non le venga assegnato” l’incarico di commissario, anche se questo significa mettere sotto scacco, almeno temporaneamente, il nuovo esecutivo comunitario.