Alckmin dice che le esplosioni sono stati “attacchi” e “atti assurdi” contro la democrazia
Il vicepresidente Geraldo Alckmin (PSB) ha parlato giovedì (14) delle tre esplosioni registrate mercoledì notte (13) a Brasilia, vicino alla Corte Suprema Federale (STF) e al Congresso. La posizione contrasta con quella del presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT), che resta muto.
Alckmin ha classificato le esplosioni come “atti assurdi che compromettono la pace, la democrazia e la sicurezza”, ma che le istituzioni sono solide e che “le indagini saranno rigorose”.
“Triste e serio. Triste per la perdita di vite umane, e grave perché si è trattato di un attentato ad un’istituzione della Repubblica, ad un potere della Repubblica. E deve essere indagato in modo estremamente rapido ed estremamente rigoroso. E questo è quello che credo faranno le agenzie di sicurezza”, ha detto Alckmin nel bel mezzo della COP-29 in Azerbaigian, dove è a capo della delegazione brasiliana.
Sempre durante la dichiarazione sulle esplosioni, Alckmin ha escluso qualsiasi rischio per il vertice del G20, che inizierà questo fine settimana e che vedrà riuniti i leader mondiali lunedì (18) e martedì (19). “Non vedo alcun problema, tutto sta andando molto bene per Rio de Janeiro”, ha sottolineato.
Il discorso di Alckmin segue la linea del direttore generale della Polizia federale, Andrei Passos Rodrigues, secondo cui è confermata la sicurezza per il G20 e la tutela dell’intera capitale di Rio. Rio de Janeiro è soggetta a un decreto di Garanzia dell’Ordine e della Legge (GLO) a partire da questo giovedì (14) per una settimana.
Rodrigues ha inoltre affermato che il PF tratta l’atto come sospetto di terrorismo e vede un possibile collegamento con gli atti dell’8 gennaio 2023.
“Le nostre squadre antiterrorismo stanno lavorando sul caso”, ha detto, ribadendo che l’indagine è riservata. Il direttore del PF ha inoltre precisato che esistono prove di una pianificazione a lungo termine e che si studierà se l’autore degli attentati, Francisco Wanderley Luiz, abbia partecipato agli atti dell’8 gennaio 2023.
“Questa persona è stata a Brasilia altre volte. Infatti, secondo quanto riferito dai familiari, era a Brasilia all’inizio del 2023. È ancora troppo presto per dire se ci sia stata una partecipazione diretta agli atti dell’8 gennaio, ma l’inchiesta lo dirà”, ha aggiunto.