In attesa dei leader stranieri, le ambasciate lanciano un allarme sicurezza al G20
Le esplosioni a Brasilia, mercoledì notte (13), hanno lanciato l’allarme nelle ambasciate straniere direttamente coinvolte nei preparativi per la visita dei leader internazionali al vertice del G20.
L’incontro si svolgerà a Rio de Janeiro, la prossima settimana, e sarà già garantita la partecipazione di decine di capi di Stato e di governo. Joe Biden (Stati Uniti), Xi Jinping (Cina), Olaf Scholz (Germania), Emmanuel Macron (Francia), Keir Starmer (Regno Unito) e Javier Milei (Argentina) sono nell’elenco dei confermati.
Secondo quanto riferito a CNN da parte di diplomatici stranieri, anche se le esplosioni sono state effettuate da un “lupo solitario”, possono evidenziare i fallimenti dell’intelligence ed esporre la vulnerabilità dei sistemi di sicurezza.
Sebbene tutte le fonti consultate da CNN hanno sottolineato la loro fiducia nel Brasile come paese ospitante dell’incontro, si riconosce che le esplosioni rendono l’atmosfera più tesa.
L’omicidio di un uomo d’affari che aveva denunciato il PCC, all’aeroporto internazionale di Guarulhos (SP), è stato un altro episodio definito “impressionante” dai diplomatici.
Il Presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT) ha decretato l’impiego delle Forze Armate in una Garanzia dell’Ordine e della Legge (GLO) dal 14 al 21 novembre. Il controllo degli spazi da parte dei militari era già previsto prima delle esplosioni, ma l’episodio di Brasilia aumenta la tensione attorno al vertice del G20.
Nel mese di ottobre, come rivelato da CNNl’ambasciata cinese aveva chiesto al governo brasiliano di controllare rigorosamente la rete metropolitana dell’hotel dove soggiornerà la delegazione di Xi Jinping a Rio.
I cinesi hanno inoltre richiesto un’accurata verifica dell’identità del personale dell’hotel, degli autisti, dei giornalisti e dei dipendenti coinvolti nell’operazione.
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