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L’ipotesi principale è che il padre abbia ucciso il figlio e si sia suicidato ad Arenys de Mar | Notizie dalla Catalogna


Sabbie marine
Il piano terra della casa ad Arenys de Mar dove sono stati trovati morti un padre e suo figlio.Enric Fontcuberta (EFE)

I Mossos d’Esquadra sostengono come ipotesi principale che il padre trovato morto nella sua casa di Arenys de Mar (Barcellona) abbia ucciso il figlio e poi si sia suicidato. La polizia catalana ha continuato a visitare l’abitazione questo mercoledì per capire cosa sia successo al piano terra dell’abitazione, dove i due uomini, di 32 e 15 anni, sono stati trovati morti nel tardo pomeriggio di lunedì. L’autopsia ha stabilito che entrambi sono morti per coltellate. Il corpo del minorenne, 15 anni, è stato ritrovato accanto al divano, fonte dell’incendio, mentre il padre è stato ritrovato nel bagno. L’indagine mantiene l’idea principale che il padre abbia ucciso suo figlio, abbia dato fuoco al divano, forse sperando di provocare un incendio in tutta la casa, e poi si sia suicidato in bagno.

Il genitore, Junior S., 32 anni, viveva nella casa – in un’urbanizzazione formalmente ad Arenys de Mar, ma più vicina a Caldes d’Estrac – da quando si erano separati, secondo uno dei vicini, David Cisneros. Era normale vederlo uscire di casa con il suo cane e fare sport nella zona. Aveva modi amichevoli, ma tutti sapevano che non si divertiva e che era “depresso” perché non riusciva a trovare lavoro, doveva pagare l’affitto e tutto era diventato un disastro, secondo i suoi conoscenti. David afferma di averlo incrociato lunedì, senza riuscire a intuire nulla di straordinario nel suo atteggiamento.

La donna che era stata sua compagna fino a pochi mesi fa abitava al piano di sotto, in paese, con il figlio. “Non ha smesso di lavorare”, dice Cisneros. Lunedì pomeriggio è stata la donna a riferire che il figlio non rispondeva al telefono e che si trovava con il padre, nella casa di Andersen Avenue. Giunti nell’abitazione, hanno visto del fumo uscire da una delle finestre, e all’interno hanno scoperto i due morti. La madre di Junior, che porta il nome di suo padre, è stata portata in ospedale quando ha saputo che il suo ex compagno e suo figlio erano stati trovati morti.

Martedì la polizia catalana ha agito con la massima cautela riguardo agli eventi accaduti nel piccolo pianterreno dove sono state trovate le vittime. Uno scenario complicato, pieno di fumo, con segnali violenti e un incendio. Anche gli inquirenti hanno tenuto aperta l’ipotesi che nell’accaduto potesse essere coinvolta una terza persona, nonostante chi circondava il defunto insistesse sul delicato equilibrio emotivo dell’uomo. Diverse persone hanno affermato che il padre aveva già inviato in precedenza messaggi in cui comunicava la sua intenzione di “porre fine a tutto”, informazione non verificata dalle indagini della polizia.

I Mosso non hanno ancora considerato che si tratta di un caso di violenza indiretta, una forma di violenza sessista in cui il padre fa del male ai figli per causare dolore alla madre. Fonti della polizia insistono che se non sono ancora riusciti a chiudere definitivamente quanto accaduto all’interno dell’abitazione tanto meno scoprire le motivazioni del padre e presunto autore dell’omicidio. Non vi sono inoltre precedenti denunce di maltrattamenti tra la coppia, anche se alcuni parenti, secondo fonti della polizia, hanno spiegato che la donna aveva subito episodi di violenza sessista.

Martedì una piccola delegazione giudiziaria ha visitato nuovamente la casa di via Andersen per accertare lo stato del luogo della morte dei due. Il segretario giudiziario ha trascorso diverse ore nell’abitazione, dove lavoravano anche gli agenti della polizia scientifica. L’intenzione era quella di accertare l’origine dell’incendio, che alla fine è stato il divano accanto al quale è stato trovato morto il ragazzo di 15 anni. Resta da chiarire se l’incendio sia stato doloso o accidentale. L’ipotesi principale è che il padre abbia appiccato il fuoco con l’intenzione di bruciare la casa.



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Luca

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