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Nikolas Ferreira vede il fallimento nel PEC che si conclude con il round 6×1



Il deputato federale Nikolas Ferreira (PL-MG) ha pubblicato sui suoi social un video in cui propone un dibattito aperto sulla proposta di emendamento alla Costituzione (PEC) che mira a porre fine alla giornata lavorativa di sei giorni e un giorno libero, conosciuta come scala 6×1. Redatta dalla deputata Erika Hilton (Psol-SP), la PEC – non ancora registrata – propone di adottare una scala 4×3, con quattro giorni di lavoro e tre giorni di riposo.

Secondo il deputato, oltre a proporre una soluzione irrealistica che non tiene conto delle regole del mercato, la PEC contiene anche un errore “bizzarro”, in quanto propone una giornata lavorativa fino a otto ore al giorno, quattro giorni alla settimana – il che è pari ad un totale di 32 ore settimanali. Il testo PEC parla però di una giornata lavorativa che non supera le 36 ore settimanali.

HA Gazzetta del Popolol’ufficio della rappresentante Erika Hilton ha dichiarato che le 36 ore settimanali corrispondono al limite che un lavoratore può lavorare ogni settimana. In altre parole, oltre alle normali 32 ore settimanali, la proposta prevede già eventuali straordinari.

“Si tratta di un limite che non può essere superato con l’uso delle banche del tempo o degli straordinari”, si legge in una nota dell’ufficio del parlamentare.

Oggi, secondo l’articolo 7 della Costituzione federale, la giornata lavorativa non può superare le otto ore giornaliere e le 44 ore settimanali. L’articolo prevede anche il riposo settimanale, preferibilmente domenicale, e prevede un’indennità per l’orario di lavoro e una riduzione dell’orario di lavoro “per accordo o contratto collettivo”.

Nel video Nikolas afferma inoltre che la giornata lavorativa 6×1 è un tema complesso, che merita un dibattito approfondito e che è necessario considerare le ricadute economiche della misura per lavoratori e imprese. Il parlamentare valuta che, così com’è, la proposta aumenterà i tassi di informalità, disoccupazione e inflazione, oltre a ridurre la produttività.

Trattandosi di una PEC, la proposta necessita della firma di un terzo dei deputati – 171 su 513 – per essere depositata. Superata questa fase, deve essere approvato dalle commissioni e, in plenaria, richiede i voti dei tre quinti dei parlamentari di Camera e Senato, con due turni di votazione in ciascuna Camera. Lunedì sera (11), l’ufficio del deputato ha annunciato alla stampa che la proposta aveva già 134 firme.

Scopri di più sulla PEC della deputata Erika Hilton, che prevede la fine della giornata lavorativa 6×1.

VEDI ANCHE:

  • Dal 6×1 al 4×3: la PEC per la riduzione dell’orario di lavoro è populista e potrebbe essere una “trappola” per l’occupazione
  • Alexandre Garcia: Ridurre l’orario di lavoro è pura demagogia



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Luca

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