La vittoria di Donald Trump ha aumentato il rischio di ulteriori dazi: l’UE potrebbe pagare per un’azione ancora più dura!
Il candidato repubblicano Donald Trump ha vinto le elezioni presidenziali negli Stati Uniti e l’Unione Europea sta valutando cosa offrire per scongiurare il rischio di nuove tariffe sulle proprie merci esportate negli USA., ma anche di altre barriere commerciali. Trump ha ripetuto più volte prima delle elezioni, che intendeva imporre dazi lineari del 10% sulle importazioni di tutti i beni provenienti dall’estero e ha avvertito direttamente l’Unione Europea che avrebbe “pagato un prezzo pesante per non importare abbastanza beni americani”. La Reuters ha riferito.
La Commissione europea ha già iniziato a modellare l’impatto del ritorno di Trump alla Casa Bianca sull’Unione europea e, in particolare, sugli Stati che saranno maggiormente colpiti dalle sue politiche. Tra questi figurano la Germania, che è il più grande produttore di automobili dell’UE, e l’Italia, il secondo esportatore dell’UE verso gli Stati Uniti. Sebbene siano stati reticenti in pubblico, alcuni Stati hanno già manifestato preoccupazione per gli sviluppi negli Stati Uniti in vista delle elezioni.
Oltre all’impatto diretto delle nuove tariffe sull’economia europea, la cui crescita rimane molto debole, L’UE potrebbe anche pagare il prezzo delle misure ancora più dure che Trump intende adottare nei confronti della Cina.. L’eventuale imposizione di alti dazi statunitensi sui prodotti cinesi potrebbe portare a, che una gran parte di questi prodotti venga dirottata dai produttori cinesi verso il mercato europeo.
L’Unione Europea cercherà di impegnarsi con la prossima amministrazione Trump prima del suo insediamento e sta già valutando future aree di cooperazione che potrebbero mitigare o eliminare il rischio di ulteriori tariffe. Un settore è quello del gas naturale liquefatto (GNL) statunitense, di cui l’UE potrebbe aumentare le importazioni. In questo modo si ridurrebbe il deficit commerciale degli Stati Uniti, che Trump sottolinea spesso.
Nel 2018, Trump e l’allora capo della Commissione europea Jean-Claude Juncker hanno stretto un accordo che includeva l’interesse di Bruxelles ad aumentare le importazioni di GNL dagli Stati Uniti. L’accordo ha impedito l’imposizione di tariffe d’importazione su altri prodotti europei oltre all’acciaio e all’alluminio. Anche ora l’UE spera di raggiungere un accordo con Trump.
Alcuni diplomatici europei ritengono che la prossima area di cooperazione possa essere la Cina, su cui gli Stati Uniti probabilmente si accaniranno dopo l’arrivo di Trump. Ma le discussioni saranno difficili, dicono gli analisti, perché l’UE intende continuare a seguire le regole del commercio mondiale e, pur volendo mitigare l’influenza della Cina sulla sua economia, non ha interesse a sganciarsi da quel mercato.