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La Germania chiude i consolati iraniani in risposta all’esecuzione di un loro cittadino

La Germania chiuderà tutti e tre i consolati iraniani sul suo territorio in risposta all’esecuzione del cittadino tedesco-iraniano Jamshid Sharmahd, ha annunciato giovedì il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock. Lo riferisce TASR in base a un rapporto dell’AFP.

“Abbiamo ripetutamente e inequivocabilmente chiarito a Teheran che l’esecuzione di un cittadino tedesco avrà gravi conseguenze”, ha detto Baerbock in una dichiarazione ai rappresentanti dei media annunciando la chiusura dei consolati iraniani di Monaco, Amburgo e Francoforte. Trentadue dipendenti dei consolati perderanno il diritto di vivere in Germania se non hanno la cittadinanza tedesca e dovranno lasciare il Paese, ha riferito la DPA. L’ambasciata iraniana rimarrà aperta.

Lunedì le autorità giudiziarie iraniane hanno annunciato l’esecuzione del 69enne Sharmahd. Era stato condannato a morte nella primavera del 2023 in un controverso processo per terrorismo. È stato riconosciuto colpevole di aver pianificato l’attacco alla moschea del 2008, che ha ucciso 14 persone e ne ha ferite altre 300, e di aver collaborato con servizi segreti stranieri.

In risposta all’esecuzione, mercoledì la Germania ha ritirato il proprio ambasciatore dall’Iran e ha convocato l’incaricato d’affari dell’ambasciata iraniana a Berlino per esprimere la propria protesta. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha definito l’esecuzione del cittadino tedesco-iraniano uno scandalo.

Il passaporto non offre protezione, dice Teheran

“Il fatto che questa esecuzione sia avvenuta durante gli ultimi sviluppi in Medio Oriente dimostra che il regime dittatoriale e ingiusto dell’Iran… non agisce secondo la normale logica diplomatica”, ha dichiarato il ministro tedesco. “Non a caso le nostre relazioni diplomatiche sono già ai minimi storici”, ha aggiunto.

Teheran difende l’esecuzione di Sharmahd, sostenendo che “un passaporto tedesco non garantisce l’impunità a nessuno, tanto meno a un terrorista”. Il capo della diplomazia dell’UE, Josep Borrell, ha condannato l’esecuzione di Sharmahd e ha dichiarato che l’Unione sta valutando un’azione contro l’Iran.

Sharmahd è nato in Iran, ma aveva anche la cittadinanza tedesca e risiedeva negli Stati Uniti. È stato arrestato dall’intelligence iraniana a Dubai nell’agosto 2020 e trasferito in Iran. L’Iran ha accusato Sharmahd di essere a capo del gruppo Tondar (Tuono), che mira a rovesciare il governo iraniano e a ripristinare la monarchia nel Paese. Il governo iraniano considera il gruppo come terroristico. I parenti di Sharmahd e gli attivisti per i diritti umani hanno negato con forza le accuse contro di lui.

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Luca

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