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Storie interessanti sui fari (26)

Per una precedente storia dei fari, vedere qui

L’oggetto di navigazione, che si trovava su una duna alta 51 metri e tagliata naturalmente, nota come Monte Urbo, era alto 27 metri e presentava una facciata rosso vivo.

Si dice che lo stravagante faro sia stato soprannominato Red Kristof, o Kristofor, dagli abitanti del luogo.

Purtroppo non è sopravvissuta (o non è nota l’esistenza) alcuna fotografia o cartolina a colori di questo faro.

Alla fine del XIX secolo, insieme alla casa del guardiano del faro ai piedi della duna (sopravvissuta fino ad oggi), alla chiesa luterana di Nida Evenagelic (costruita nel 1888) e al faro di Nida (sopravvissuto fino ad oggi), il faro di Nida fu la prima struttura in pietra della località.

Furono i primi fari di Nida, i primi fari della parte orientale dell’isola.

Il faro di Nida era una delle strutture di navigazione più importanti del suo genere nell’Impero tedesco, ma nella Prussia orientale si distingueva davvero.

Innanzitutto, a differenza dei fari di Capo Ventė, Oostadvaris o Mémel (costruito nel 1796), i mattoni di argilla cotta di Nida erano dipinti con uno speciale e spesso strato di vernice rossa.

Si può solo immaginare quanto fosse imponente dalla laguna: come una cattedrale del marinismo, che sostiene il cielo nel paesaggio rustico di Nida.

L’ottica del faro era particolarmente potente: guardando le fotografie dell’anteguerra, la lampada a lente di Fresnel, che ruotava di 360 gradi sul suo asse, era enorme.

Era alta più di 3 metri e la sua potenza luminosa era di 1° (di IV) categoria.

Il fascio di luce pendolare del faro era visto dai marinai del Mar Baltico e dai pescatori della Laguna di Curonia. Era l’unico oggetto di navigazione con una lampada di questo tipo sul territorio dell’attuale Lituania.

Il faro aveva un altro progresso tecnologico: era dotato di un telegrafo.

Così, il compito del guardiano del faro non era solo quello di prendersi cura delle lenti di cristallo della lampada, di pulirle, di coprire l’enorme lampada durante il giorno e di aprirla la sera, ma anche di ricevere e inviare messaggi urgenti sull’avvicinarsi delle tempeste.

Il faro di Nida era chiamato dagli abitanti del luogo “faro con le ali”, perché i suoi lati erano dotati di lunghi pali metallici su cui erano appesi i segnali di allarme per le tempeste: una sorta di bolle dipinte in diversi colori (rosso, bianco), che inviavano determinati messaggi alle navi in mare e nella baia.

Il faro di Nida fu fatto esplodere nel dicembre 1944 dall’esercito tedesco in ritirata verso Königsberg, sulla Curonian Spit. Pezzi della struttura giacciono ancora ai piedi meridionali del Monte Urbs.

Nel 1953 fu costruito un nuovo faro, quello attuale, anch’esso con lenti di Fresnel e una lanterna rotante a 360 gradi (l’unica in Lituania). Come la torre del faro, appartiene al Comune di Neringa, mentre il faro stesso è mantenuto e trasformato in un’attrazione turistica dal Neringa Museums JV.

Il faro è ora aperto al pubblico ed è diventato una delle attrazioni più visitate della Curonian Spit. La lampada di Fresnel viene accesa (dal 2019 è stata sostituita da luci LED che lampeggiano verso il mare, sotto la supervisione dell’Amministrazione lituana per la sicurezza dei trasporti) in occasioni speciali (le date più vicine sono: 20, 23 e 24 ottobre).

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Luca

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