Il presidente iraniano Masoud Peshqiyan promette che la polizia del vizio lascerà in pace le donne
In Iran ricorre il secondo anniversario della morte della 22enne curda Mahsa Amini.
Il Presidente iraniano Massoud Pesekhtian ha promesso di usare il suo potere per garantire che la polizia giudiziaria non “molesti” le donne. Lo ha annunciato lunedì, in occasione del secondo anniversario della morte di Mahsa Amini, una donna curda di 22 anni arrestata dalla polizia morale per aver violato le rigide regole sull’abbigliamento femminile. Lo riferisce la TASR in base a un rapporto dell’AFP.
“La buoncostume non affronta (le donne). Mi occuperò della questione e la seguirò per mettere le donne a proprio agio”, ha dichiarato Pesekkian nella sua prima conferenza stampa da quando è entrato in carica a luglio. Ha sostituito Ebrahim Raisi, morto in un incidente aereo a maggio.
Diversi mesi di proteste
La morte di Amini ha scatenato mesi di proteste in Iran, provocando centinaia di morti, tra cui decine di membri delle forze di sicurezza. La polizia ha anche arrestato migliaia di manifestanti.
Durante la sua campagna elettorale, Peshqiyan ha promesso di opporsi “pienamente” alle pattuglie di polizia che impongono l’obbligo di indossare l’hijab. Ha anche promesso di allentare le restrizioni a lungo applicate a Internet.
L’Iran ha controllato rigorosamente l’uso di internet nel corso degli anni, limitando i siti di social network come Facebook e X, come riporta l’AFP. Restrizioni più severe sono state introdotte nel 2019 in seguito alle proteste contro l’aumento del prezzo del carburante e durante le proteste per la morte di Amini.
Lunedì Pesekjian ha annunciato che il suo governo sta lavorando per allentare le restrizioni, in particolare sui social media.