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VIDEO Il film “Russi in guerra”, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, scatena polemiche in Ucraina. La difesa del regista

Fotogramma del documentario “Russi in guerra” di Anastasia Trofimova

Personalità politiche e culturali ucraine hanno espresso la loro rabbia per la proiezione fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia di un documentario di un regista russo-canadese che dà voce ai soldati russi, denunciato come “propaganda russa”.

La regista russo-canadese Anastasia Trofimova ha presentato a Venezia “Russi in guerra” dopo aver trascorso diversi mesi sul fronte ucraino con un battaglione russo, raccogliendo testimonianze di soldati da cui ha tratto un documentario, riporta News.ro.

In un messaggio pubblicato sui social media, il capo dell’amministrazione presidenziale, Andrii Yermak, ha definito “vergognoso” il fatto che a Venezia sia stato proiettato quello che ha definito un “film di propaganda”. Ha affermato che le “personalità della cultura russa” non hanno il diritto di “lavorare nel mondo civilizzato”.

Daria Zarivna, attivista ucraina e consigliere di Andrii Yermak, ha affermato che il film tenta di “giustificare” le azioni dell’esercito russo e ha accusato la Trofimova di “ignorare i crimini di guerra” attribuiti alle forze di Mosca in Ucraina.

La produttrice Daria Bassel, che ha dichiarato di aver visto il film al festival di Venezia, ha detto che si tratta di un “perfetto esempio di pura propaganda russa” in cui i soldati ripetono le argomentazioni del Cremlino per giustificare l’invasione dell’Ucraina.

La regista afferma che il film è contro la guerra. Trofimova ha realizzato in precedenza diversi documentari, in particolare per il canale russo RT

Secondo il suo sito web, Anastasia Trofimova ha realizzato in precedenza diversi documentari su Siria, Iraq e Congo, in particolare per il canale statale russo RT, che è stato sanzionato dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti.

La regista ucraina Iryna Tsilyk ha definito “vomito” l’ambizione di Anastasia Trofimova di promuovere un messaggio di pace attraverso il documentario. Ha anche criticato gli organizzatori del Festival di Venezia per aver scelto di presentare “qualcosa che puzza così tanto”.

Anastiasia Trofimova ha dichiarato che “questa coproduzione franco-canadese è un documentario contro la guerra”.

La regista Anastasia Trofimova alla Mostra del Cinema di Venezia (Foto: Alberto PIZZOLI / AFP / Profimedia)

“L’insinuazione che si tratti di propaganda orchestrata dai russi è assurda, visto che in Russia sono sotto minaccia di processo. Condanno inequivocabilmente l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo e riconosco la legittimità delle indagini avviate dalla Corte penale internazionale (Cpi) sui crimini commessi in Ucraina”, ha dichiarato.

“Spero che il mio film possa essere visto, apprezzato o contestato in quanto tale, e non sulla base di mere supposizioni, e che il tipo di dibattito che aiuta ad alimentare possa contribuire alla costruzione della pace”, ha aggiunto.

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Luca

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