I norvegesi esportano la maggior parte del gas in Europa. Hanno anche sostituito i russi e si aspettano record di esportazioni.
A causa dell’aggressione militare della Russia in Ucraina, gli europei sono alla ricerca di fornitori alternativi e si prevede che gran parte del gas russo non arriverà più in Europa.
Le esportazioni di gas norvegese attraverso i gasdotti verso l’Europa potrebbero avvicinarsi quest’anno al record storico stabilito nel 2017, essendo già aumentate del 10% dall’inizio di quest’anno, dopo un calo nel 2023. Lo riferisce TASR sulla base di un rapporto Reuters che cita Gassco, che gestisce il sistema di gasdotti norvegese, martedì scorso.
Le esportazioni stanno tornando ai livelli del 2022, l’ultima volta che sono state vicine al massimo storico, ha detto l’amministratore delegato della società Frode Leversund. Nel 2022 la Norvegia ha superato la Russia diventando la principale fonte di gas dell’Europa, poiché Mosca ha ridotto le forniture in seguito alla guerra in Ucraina e i Paesi hanno iniziato a cercare più ampiamente fornitori alternativi.
Forte domanda
Nei sette mesi fino alla fine di luglio 2024, la Norvegia ha esportato 70,2 miliardi di metri cubi (bcm) di gas attraverso i gasdotti verso l’Europa, rispetto ai 64 bcm dello stesso periodo dello scorso anno, ha aggiunto Leversund. L’aumento è dovuto alla forte domanda da parte dei clienti europei, alle minori esigenze di manutenzione e agli aggiornamenti dell’impianto di trattamento di Kollsnes.
Nel 2023, Gassco ha consegnato 109,1 miliardi di metri cubi di gas a Belgio, Regno Unito, Francia, Germania e Danimarca attraverso la sua rete di 8.800 km di gasdotti, con un calo del 6,7% rispetto all’anno precedente. Con un aumento del 10% per l’intero anno 2024, le forniture potrebbero superare il record di 117,4 bcm registrato nel 2017, ha concluso Leversund.
Circa il 95% delle esportazioni di gas della Norvegia avviene tramite gasdotti, mentre il restante 5% è fornito da gas naturale liquefatto (LNG).
