Le organizzazioni partner dell’OMS possono acquistare vaccini contro il vaiolo delle scimmie anche prima dell’approvazione
In questo modo, l’OMS vuole accelerare la distribuzione dei vaccini nei luoghi più colpiti.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha annunciato venerdì che i suoi partner, come l’Alleanza Globale per i Vaccini e l’Immunizzazione (Gavi) e il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF), possono iniziare ad acquistare i vaccini contro il virus del vaiolo delle scimmie (mpox) anche prima che l’OMS li approvi ufficialmente. Lo riferisce TASR in base a un rapporto Reuters.
Le organizzazioni come Gavi, che aiutano i Paesi a basso reddito ad acquistare i vaccini, di solito possono iniziare ad acquistarli solo dopo che sono stati approvati dall’OMS. Tuttavia, l’approvazione per i vaccini contro il vaiolo delle scimmie non è prevista prima di alcune settimane, osserva la Reuters.
Accelerare il processo di approvazione
Le autorità di regolamentazione in varie parti del mondo hanno approvato l’uso dei vaccini della Bavarian Nordic, in Danimarca, e della KM Biologics, in Giappone. I vaccini di queste aziende vengono utilizzati dal 2022. Solo negli Stati Uniti, più di 1,2 milioni di persone sono state vaccinate con il vaccino della Bavarian Nordic.
All’inizio di questo mese, l’OMS ha chiesto ai produttori di vaccini di presentare le informazioni necessarie per accelerare il processo di approvazione e concedere la licenza per l’uso di emergenza entro la metà di settembre.
Tuttavia, Bavarian Nordic ha dichiarato di dover ricevere ordini da organizzazioni come Gavi e UNICEF per produrre più vaccini il prima possibile. Questo ha sollevato preoccupazioni, soprattutto nei Paesi più poveri che si affidano alle forniture di vaccini di queste organizzazioni e non possono provvedere da soli alle quantità necessarie.
Stato di emergenza
La scorsa settimana l’OMS ha dichiarato un’emergenza sanitaria di portata internazionale per la diffusione di due ceppi di mpox negli Stati africani. Da luglio sono stati segnalati casi anche in Burundi, Kenya, Ruanda e Uganda e recentemente sono state rilevate infezioni in Svezia, Pakistan, Filippine e Tailandia.
A preoccupare a livello globale è stato il ceppo di clade 1, più facile da diffondere. Secondo il direttore regionale dell’OMS per l’Europa Hans Kluge, ogni mese vengono segnalati in Europa circa 100 nuovi casi del ceppo di clade 2, meno grave.