Fluttuazioni climatiche estreme in arrivo in inverno: le previsioni degli esperti non accontentano nessuno!
Anche se molte persone si stanno ancora godendo il tempo soleggiato e le vacanze, gli esperti stanno gradualmente elaborando le prime stime su come sarà questo inverno. Secondo loro, per l’Europa non si prospetta nulla di buono, . Sebbene le ondate di calore insopportabili abbiano afflitto il vecchio continente durante l’estate, ciò non significa che i prossimi mesi saranno sulla stessa scia.
Durante l’inverno sono previste fluttuazioni climatiche estreme. Secondo i meteorologi, infatti, questo inverno dovrebbe essere il più caldo mai registrato. Tuttavia, sono previste gelate pungenti, probabilmente accompagnate da forti venti. La situazione è diversa sull’altra sponda dell’Atlantico. Negli Stati Uniti si prevede un inverno piuttosto umido e mite, il che non è una buona notizia per gli agricoltori.
L’aspetto finale dell’inverno dipende da una serie di fattori come il vortice polare o il fenomeno climatico La Niña. La Niña provoca un diffuso raffreddamento delle temperature superficiali degli oceani nel Pacifico equatoriale centrale e orientale. È legata a cambiamenti nella circolazione atmosferica tropicale: vento, pressione e precipitazioni.
Tuttavia, gli effetti esatti variano a seconda dell’intensità, della durata e della stagione in cui si verifica il fenomeno, e dalle interazioni con altri fenomeni climatici, sottolinea l’OMM, aggiungendo che gli effetti variano anche da regione a regione: ai tropici, La Niña ha effetti climatici opposti a El Niño.
Il vortice polare si comporta come un ciclone di grandi dimensioni, che copre l’intero Polo Nord fino alle medie latitudini ed è collegato a tutti i livelli dell’atmosfera. Un vortice polare forte o stabile di solito significa una forte circolazione polare e una corrente a getto.
Questo contiene aria più fredda oltre il Circolo Polare Artico, creando condizioni più miti per gran parte degli Stati Uniti, del Canada e dell’Europa. Al contrario, un vortice polare debole o intermittente crea una corrente a getto debole. Di conseguenza, è più difficile gestire l’aria fredda che può sfuggire dalle regioni polari verso il Nord America e il vecchio continente.
